Castelletto: la fatica di una terra “grama”
Giovanni fu tutt’altro che contento dell’estrazione. A lui andavano gli appezzamenti più grami e difficili da coltivare. Si sarebbe dovuto trasferire con carri e buoi lontano dalla borgata in cui era cresciuto, su terreni ripidi e pietrosi e meno adatti per il grano e la meliga. Giovanni e la moglie Maria si rimboccano le maniche, con un solo obiettivo: sopravvivere. Furono anni durissimi di estrema fatica e povertà. I Manzone di Castelletto venivano presi in giro dai paesani: anziché la vanga, si accompagnavano al piccone. Li chiamavano i «minatori», sempre intenti a picchiare sulle pietre e a scassare qualche duro terreno per ricavare qualche piccolo appezzamento da coltivare.
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