Che differenza c’è tra Nebbiolo e Barolo?
L’uva Nebbiolo è uno dei vitigni autoctoni del Piemonte e rappresenta uno dei tesori più preziosi della terra di Langa, dura e avara di risorse, ma perfetta per fare crescere la vite. I versanti delle nostre colline, anche quelli più scoscesi come quelli della nostra vigna Gramolere, sono in grado di nutrire in modo ottimale le viti e, a seconda dell’esposizione e dell’altitudine, ospitano vitigni differenti.
Oltre al Nebbiolo, infatti, nei terreni della Manzone Giovanni sono presenti altri vitigni di qualità: Barbera, Rossese e Dolcetto, con cui produciamo vini molto apprezzati come il Barbera d’Alba Superiore la Marchesa DOC, il Dolcetto d’Alba le Ciliegie DOC e il Langhe Rossese Bianco Rosserto DOC.
Non c’è dubbio, però, che la nostra azienda vinicola sia soprattutto nota per la produzione di Barolo, un vino corposo, ricco e molto complesso che assume note differenti a seconda dei terreni da cui provengono le uve con cui si produce. Per questo motivo i Barolo di Giovanni Manzone sono di quattro tipi differenti:
- il Barolo Gramolere DOCG,
- il Barolo Gramolere DOCG riserva,
- il Barolo Bricat DOCG,
- il Barolo Castelletto DOCG.
Ed ecco che arriviamo alla risposta alla domanda da cui siamo partiti: che differenza c’è tra Nebbiolo e Barolo? Iniziamo con una prima differenza basilare: il Nebbiolo è un vitigno, mentre il Barolo è uno dei vini che si possono produrre utilizzando le uve Nebbiolo.
In che modo il Nebbiolo diventa Barolo?
Non tutte le uve di Nebbiolo, però, diventano vino Barolo. Innanzi tutto per fare il Barolo bisogna trovarsi in un territorio ben delimitato, che corrisponde ai comuni di Barolo, Castiglione Falletto e Serralunga d’Alba con l’aggiunta di una parte dei territori di Verduno, Cherasco, La Morra, Monforte d’Alba, Roddi, Diano d’Alba, Novello e Grinzane Cavour.
Il territorio è fondamentale per due ordini di ragioni: l’uva Nebbiolo vinificata per ottenere il Barolo deve essere stata coltivata nella zona di produzione e anche il processo produttivo deve avvenire, interamente, all’interno di questo territorio. Queste due condizioni garantiscono di avere, quando si acquista una bottiglia di Barolo DOCG, un vino dalle caratteristiche uniche, che lo hanno fatto definire: “il re dei vini e il vino dei re”.
L’esclusività di questo vino di eccellenza, però, non si limita al territorio di provenienza del Nebbiolo e a quello in cui si vinificano le uve, ma anche all’esposizione al sole e all’altitudine delle vigne i cui frutti possono diventare Barolo.
Non tutto il Nebbiolo, come dicevamo, può essere impiegato per realizzare il Barolo, ma di sicuro tutto il vino Barolo nasce dal 100% di uve Nebbiolo, accuratamente selezionate con i criteri a cui abbiamo accennato prima. Per esprimere il fatto che vengono usate solo uve Nebbiolo, si dice, tecnicamente, che il Barolo si ottiene vinificando in purezza il Nebbiolo delle Langhe.
Il processo di vinificazione dei nostri Barolo richiede un invecchiamento di almeno 3 anni in botti di rovere per dare il tempo al vino di acquisire i sapori e i profumi intensi, persistenti e ricchi che lo caratterizzano fin dalle sue origini, a metà dell’Ottocento. Naturalmente, si tratta di un requisito minimo, che può essere superato per ottenere un vino ancora più corposo e sorprendentemente intenso, come il nostro Barolo Gramolere Riserva DOCG che invecchia in botti per ben 5 anni.
Cosa accade al Nebbiolo che non diventa Barolo?
Come abbiamo illustrato prima, non tutto il Nebbiolo delle Langhe diventa Barolo, ma questo non significa che sia necessariamente di minore qualità. Possiamo dire, semplificando, che nei terreni con un’esposizione e un’altitudine non ottimali il Nebbiolo ha delle caratteristiche meno intense e dà quindi un vino meno corposo e ricco.
Per rimanere alle vigne dell’Azienda Giovanni Manzone, all’interno della Menzione Geografica Aggiuntiva Gramolere c’è un’antica casa di campagna, il Crutin, le cui vigne, acquistate da noi nel 2001, danno un buon Nebbiolo con cui produciamo il Langhe Nebbiolo il Crutin DOC.
La differenza tra Barolo e Nebbiolo, però, non è solo nella selezione delle uve provenienti da vigne con una determinata esposizione al sole e altitudine, ma anche nel processo di vinificazione. Il nostro Langhe Nebbiolo il Crutin DOC, ad esempio, è un vino delicato e succoso che viene vendemmiato a mano e ha una breve macerazione che permette di mantenere i frutti croccanti. Subisce poi un passaggio in botte e in vasca ed esce sul mercato circa un anno e mezzo dopo la vendemmia.
I nostri Barolo, invece, sono disponibili alla vendita ben 5 anni dopo la vendemmia e questo spiega bene la differenza di corposità e di intensità tra i due vini che, come abbiamo visto, provengono dallo stesso tipo di uva e dallo stesso territorio.
Le uve Nebbiolo sono, indiscutibilmente, il nostro tesoro, ciò per cui lavoriamo da generazioni nelle nostre terre e da cui realizziamo il Barolo DOCG Manzone Giovanni con le sue varietà tipiche, caratterizzate da profumi e sapori differenti, ma tutti ricchi e intensi.